“Primordiale terra dove la sopravvivenza degli esseri viventi è ardua ma dove tutti sono consapevoli che la vita quotidianamente vada conquistata e vissuta.”
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Edizioni Paoline, ovvero il Giornalino, per questa occasione in collaborazione con il Museo Italiano del Fumetto e dell’Immagine di Lucca, titolo Africane, ovvero primo volume, dedicato al continente nero, di una collana nata per omaggiare l’arte di Sergio Toppi, Sulle rotte dell’immaginario, giro del mondo suddiviso in 15 volumi, da percorrere godendosi il viaggio sulle spalle del sommo maestro: 221 pagine per un’infinità di illustrazioni e quattro storie complete. Soggetto e sceneggiature efficaci ma ordinarie, intrise della moda fumettistica in voga fino agli settanta, di definire l’altrove come sinonimo di esotico, e non, per esempio, di fantasy, distopia, mitologia. Disegni di un’infinita bellezza, come è costume nella produzione di Toppi, tavole da guardare e riguardare ad una ad una, e poi guardare ancora cento volte, e poi ancora mille e ancora cento, in grado di istigare impulsi di onanismo persino al semplice cospetto della raffigurazione di un elefante. Risultato curioso per un volume dello stesso editore del cattolicissimo Famiglia Cristiana.
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Le recensioni de il Vignettificio
TOPPI – SULLE ROTTE DELL’IMMAGINARIO VOL.1
UNIVERSO SENZA CONFINI
“«Che vedete?», domandò Galileo.”
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Volume del 1977 che immortala la percezione dell’Universo che si aveva all’epoca, pari pari, dati i tempi propri del soggetto in questione, alla percezione dell’Universo che si ha adesso. Partendo dal sistema solare intorno a noi nei primi capitoli, per poi spingerci fino ai limiti dello spazio e del tempo verso le ultime pagine, valore aggiunto della narrazione si rivela la viscerale passione per l’argomento trattato da parte dell’autore del libro, capace di raccontare problemi di calcolo trigonometrico della parallasse con lo stesso coinvolgimento di un telecronista brasiliano alle prese con la finale dei mondiali di calcio. Un volume conciso ma densissimo di informazioni, notizie, dati, ricostruzioni, curiosità.
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LE STORIE DEL PAPEREVO
“Fuggite, madamigella, Paulino Paperino salveravvi!”
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Edizioni Walt Disney Company, collana Più Disney, n.27, quivi troviam raccolte:
Topolino e la bella addormentata nel cosmo (gennaio 1993)
Paperino e il tesoro di Papero Magno (agosto 1972)
Topolino e la campana dei tre rintocchi (novembre 1999)
Paperleon dai Scorcia (febbraio 1995)
Topolino e la rivincita di Minni (febbraio 1989)
Paperino terzodecimo paladino (gennaio 1967)
Topolino e i cavalieri della tavola rotonda (febbraio 1988)
Topolino e la spada invincibile (gennaio 1989)
Storie di ambientazione medioevale, con alcune incursioni nel fantasy, immerse nell’eterna dialettica tra la sublime ironia degli episodi aventi come protagonista Paperino e la fastidiosa petulanza degli episodi aventi come protagonista Topolino.
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FABRIZIO DE ANDRÉ – L’ULTIMO TROVATORE
“Non fossi stato figlio di Dio, t’avrei ancora per figlio mio.”
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Singolare miscuglio di sabbia e calce, insulsaggine cronistica e competenza musicale, in questa biografia fatta di estratti da altre biografie e commenti alle canzoni, chiara operazione forzata dei Fratelli Frilli per avere in catalogo un titolo dedicato a De Andrè, che non fa mai male alle vendite, scritto senza passione dall’autore, un insegnate di conservatorio, più avvezzo ad altri lidi musicali, che, come dichiarato nell’introduzione, si è ritrovato in pratica a scoprire il sommo cantautore giusto per scrivere questo libro (sic!). Degne di nota solo l’utile formato tascabile e la dettagliata discografia inserita a commiato del volume. Psichedelici i giudizi poco entusiasti a due opere con la densità emotiva di un candelotto di dinamite, come “Non al denaro, non all’amore né al cielo” e “Storia di un impiegato”, solo perché cantate da De André in una tonalità più acuta di quella a lui più congeniale.
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