“Il prezzo di una corsa a piedi nudi sulla battigia è un letto pieno di sabbia.”
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Il borghese era colui che garantiva quel mille in cui scavavano i movimenti di protesta che fiorirono negli anni settanta, alla ricerca della loro nicchia a una quota novecento guardata solo in direzione opposta, per autoilludersi che fosse un meno cento ottenuto partendo da zero. Un movimento per il disboscamento dei tronchi borghesi tutto condotto guardando il mondo dall’alto dei rami di quegli stessi tronchi, una contraddizione irrisolvibile accecata da ideologie che non ammettevano contraddizioni. Un corto circuito dell’anima per chi voleva essere coerente con i dogmi della protesta, un cortocircuito con la realtà per chi voleva rimanere coerente con se stesso. Quest’ultimo è il caso di Andrea Pazienza e di questo magistrale e onirico capolavoro grafico al servizio di una narrazione spezzettata e spesso sconclusionata, pubblicato su Alter Alter, costola di Linus, a partire dal n.4 dell’aprile 1977, sua prima opera fumettistica e subito punto di non ritorno della storia del fumetto italiano del secondo dopoguerra.
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La terza faccia della medaglia!
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