PAZ

Categorie: Andrea Pazienza
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Pubblicato il: Settembre 15, 2010
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Chi l’avrebbe mai detto che Budapest ha un milione di abitanti… 
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Si potrebbe dire che si tratta dell’ennesima raccolta di materiale già pubblicato altrove e più volte ristampato altrove di altrove. Ma questo volume della collana degli Einaudi Tascabili zitto zitto contiene tre caratteristiche che lo rendono interessante.
Primo, è una delle poche raccolte del Paz costruite espressamente per raccogliere solo il best of, cercando di dare una panoramica, per quanto incompleto, a 360° della sua creatività. Un regalo ideale quindi, qualora si volesse iniziare qualche anima ignara all’arte di questo grande disegnatore.
Secondo, appartiene alla collana dei tascabili, un Pazienza che si può leggere anche in treno, su una zattera in mezzo al mare, mentre si fa da palo ad una rapina, aspettando il proprio turno con una prostituta particolarmente richiesta. Allo stato dell’arte delle mie conoscenze si tratta dell’unica edizione di ristampe di Paz a vantare questo pregio.
Terzo, oltre ai disegni, qui troviamo pubblicata un’ampia antologia delle sue poesie giovanili e delle sue prose, strumenti utili per addentrarci nelle idee che concimarono la sua anima, rendendola terreno fertile per quei fiori che sono state le sue opere d’arte fumettistiche.
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SOTTO IL CIELO DEL BRASIL

Categorie: Andrea Pazienza
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Pubblicato il: Settembre 8, 2010
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Volume piacevole come una granita al limone d’estate. 
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Volume piacevole come una granita al limone d’estate, e proprio in estate è ambientato, resoconto semi-non serio di alcuni viaggi compiuti da Pazienza, materiale originariamente pubblicato sul libretto “A.V.A.J.”, supplemento a Linus, nel periodo Marzo-Settembre 1988.
Tre sono gli episodi di questa raccolta. Nei primi due, Bali e Brasile, disegnati dal nostro e colorati rispettivamente dalla consorte Marina Comandini e da una certa Melita, si narrano le bellezze, gli usi e costumi e le disavventure dell’autore nelle località che danno il titolo alle storie.
Lieve è il tratto grafico così come il registro linguistico, in una giostra scoppiettante di trovate umoristiche che trovano l’apice nell’ultima parte del secondo episodio, quando il fumetto si trasforma in meta-fumetto, senza abbandonare il tono leggero che aveva caratterizzato il resto della raccolta.
Più intenso il bianco e nero del terzo episodio, Sotto il cielo del Brasil, breve immersione emotiva nell’anima selvaggia della natura del grande paese sudamericano.
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PERCHÉ PIPPO SEMBRA UNO SBALLATO

Categorie: Andrea Pazienza
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Pubblicato il: Agosto 21, 2010
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Lettura idonea per chi volesse “provare un po’ di questo piacere terrestre”. 
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L’edizione del Grifo del 1992 è la riedizione di un volume già pubblicato nei primi anni ottanta, una raccolta di disegni e fumetti già apparsi a vario titolo ne “Il Male”, in “Cannibale” e in “Frigidaire”. Raccolta suddivisibile in due. Nella prima parte assistiamo ad una macarena psichedelica di fatti e situazioni a passi di danza underground, con un Crumb in incognito a fare da coreografo e l’immancabile Moebius tra il pubblico. Nella seconda parte, invece, possiamo conoscere il fumettista Pazienza a colori, degno erede del già fu pittore Pazienza a colori, abilità coltivata quasi fin dalla culla, stando a quanto raccontano le biografie ufficiali, abilità che gli permette di raggiungere risultati che, ne sono certo, avrebbero fatto eiaculare gli occhi persino a Matisse. Lettura idonea per chi volesse “provare un po’ di questo piacere terrestre”.
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TORMENTA

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Pubblicato il: Agosto 19, 2010
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Il segno di una vocazione artistica invincibile! 
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Riedizione del 1992, questa del Grifo, di un volume uscito originariamente nel 1985 per i tipi di Milano Libri Edizioni. Antologia quindi di opere di Pazienza dei primi anni ottanta, un Pazienza comunque maturo.
Opere intrise di una bellezza scultorea, a metà strada tra il Canova e il Bernini, eterogenee tra di loro e legate quasi tutte solo dal filo conduttore dei bordi delle singole vignette della tavola tracciati con il righello, fatto non così scontato per il Paz. Notevoli le opere nate dalla collaborazione ai testi di Marcello D’Angelo, in una della quali si possono osservare i podromi dello stile del Pompeo che verrà.
Il segno di una vocazione artistica invincibile!
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STURIELLET

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Pubblicato il: Agosto 18, 2010
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Dedicato a tutti quelli che starebbero ore a contemplare “le palme baluginare ferme come giganteschi zulu ritti in faccia al mare”. 
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Raccolta di brevi fumetti pubblicati sulle riviste Zut e Tango nel biennio 1987/88, campionario quindi della produzione più matura del Paz. Produzione appartenente all’empireo della poesia disegnata, tratto grafico continuamente cangiante come nuvole in un cielo in tempesta, ma sempre funzionale alle varie fasi della storia, narrazione che è un continuo giro di valzer tra melanconia e umorismo: sono questi gli elementi che rendono la lettura di questo volume un’esperienza indimenticabile. Dedicato a tutti quelli che starebbero ore a contemplare “le palme baluginare ferme come giganteschi zulu ritti in faccia al mare”.
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IL MALE SCONOSCIUTO DI ANDREA PAZIENZA

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Pubblicato il: Agosto 17, 2010
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Un’antologia perfetta per tutti quelli che progettano di trascorrere le proprie ferie nelle “Marche. Un buon posto per finire dimenticati”. 
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« “Il Male sconosciuto di Andrea Pazienza” è un omaggio alla produzione di un maestro del disegno e della narrazione moderna, che con il suo stile e il suo segno inconfondibile ha influenzato l’ultima generazione di fumettisti. » Questo recita la quarta di copertina di questa breve raccolta, nota edizione pirata del 1993 senza editore e presto ritirata dal commercio, dopo controversie con gli eredi sui diritti. Volume che dichiaratamente riprende il discorso interrotto nel 1981 con il precedente “Libro Rosso del Male”, portandolo avanti fino al 1982, anno di chiusura della nota rivista satirica. Numerose le chicche raccolte comunque all’interno, tra cui un fotoromanzo avente per protagonista lo stesso Andrea Pazienza. E andando oltre la rivista stessa, la riproposizione delle introvabili vignette del ciclo del Kossiga Furioso, le illustrazioni realizzate per il catalogo musicale Cramps e infine la storia “Suite for Benka”, pubblicata nel numero 12 di Alter Alter del 1982, in cui a quanto pare per la prima volta fa una breve apparizione un personaggio che tutti i fan del sommo Pazienza ben conoscono, sì proprio lui: Zanardi. Un’antologia perfetta per tutti quelli che progettano di trascorrere le proprie ferie nelle “Marche. Un buon posto per finire dimenticati”.
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IL LIBRO ROSSO DEL MALE

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Pubblicato il: Agosto 8, 2010
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Consigliato a tutti quelli che “nel 68 erano a Casalecchio di Reno”! 
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Raccolta di opere di Andrea Pazienza pubblicate sulla rivista satirica “Il Male” nel periodo 1978-1980. Per chiarire la poetica di questo volume basta citare il testo di una delle vignette delle prime pagine: “Sono nato per sbaglio in una caserma di pompieri. Il parto, come ebbero in seguito a rimproverarmi, fu lungo e difficile, e mi valse il nomignolo di Vincenzo. Mio padre era allora sovraintendente alla furia d’accesso, mia madre era, ed è, una clandestina. Ma di tutto questo sorridersi d’eventi, non conservo che un ricordo crudo. Fui l’unico in famiglia a tagliarmi i fianchi, per avere delle tasche anche da nudo”. Una poetica fatta di nonsense e cazzeggio, dentro la quale affiorano lampi di introspezione e cattiveria, come verdure prelibate venute a galla in un minestrone fatto bollire dall’energia creativa dell’autore, anticipatrici di un menù più tipico del Pazienza successivo.
Fenomenale il tratto grafico e l’esplosione di invenzioni stilistiche, nelle quali si può osservare, a volte, ancora l’influenza di Moebius, punto di riferimento imprescindibile dell’ambiente fumettistico d’avanguardia di quei tempi.
Consigliato a tutti quelli che “nel 68 erano a Casalecchio di Reno”!
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POMPEO

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Pubblicato il: Agosto 5, 2010
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Bello e terrificante come certi brani di Miles Davis da Bitches Brew in poi. 
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In Pompeo il segno grafico non è un veicolo del messaggio ma è il messaggio. Al di là di cosa si rappresenta, conta come lo si rappresenta. È la storia ferocemente autobiografica di Andrea Pazienza, la storia di un uomo che sprofonda nel tunnel della droga, la storia di una grande artista che in continuazione si chiede se basti un’inversione di inquadratura (ma non di moto) per tramutare una discesa in un’ascesa. È un caleidoscopio di stati d’animo e pensieri, e in accordo con la premessa, un’esplosione di stili grafici e invenzioni narrative. Bello e terrificante come certi brani di Miles Davis da Bitches Brew in poi.
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