JULES E JIM

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Pubblicato il: Luglio 8, 2011
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Storia di un amore per l’amore delle storie d’amore. 
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Un libro da leggere sfogliando le pagine. Jules troverebbe questo gesto un archetipo. Kathe lo aveva in borsa, quando chiese a Jules e a Jim di fare una passeggiata nel bosco. Arrivati in riva al lago, lesse alcuni passaggi, poi si spoglio e fece il bagno. Jim si chiese se questo significasse qualcosa. Accese una pipa, la fumò con Jules. Parlarono di geometria: Jules asseriva che esistono triangoli di trenta lati, Jim provò ad immaginarseli ma non ci riuscì. Kathe uscì dall’acqua. Provò sulla spiaggia alcuni passi di danza per lo spettacolo. Poi si sedette. Disegnò sulla sabbia un cerchio. Jules lo trovò rotondo, Jim convenne che su una spiaggia si può disegnare un cerchio ma non una sfera.
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IL MONDO È UNA CASERMA

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Pubblicato il: Giugno 25, 2011
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“Sergente, quanto ci metterei a diventare sergente come lei?” “Mah, Beetley, io ci ho messo 18 anni” “Beh, certo. Ma normalmente quanto ci vuole?” 
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La scenografia è scarna, la profondità psicologica dei personaggi è scarna, il carosello di situazioni divertenti è ricchissima: in questo ossimiro sta tutta la genialità di Mort Walker, creatore della striscia di Beetley Bailey. Una narrazione antimilitarista senza intenti satirici ma solo farseschi, e quindi ancor più satirica!
Scorrendo i centosettanta episodi raccolti in questo volume veniamo a conoscenza delle (dis)avventure del soldato semplice Beetley e dei suoi compari, perennemente oppressi dal sergente Snorkel, un ufficiale di ferro dall’aspetto tenero come un bombolone alla crema.
Una striscia degli anni sessanta, leggera e scanzonata ma fortemenente intrisa dello spirito della contestazione, precorritrice del pacifismo figlio della disillusione dell’esperienza del Vietnam, che caratterizzerà il decennio sucessivo.
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L’UMORISMO E LA SATIRA

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Pubblicato il: Maggio 28, 2011
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Dell’arte di dare pizzicotti al sedere dell’umanità ottenendo, come risposta, non già una sberla ma un sorriso. 
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Edizioni De Agostini, dato alla stampe nel 1977, ovvero prima della rivoluzione anarchica del Male, ci racconta di una satira e di un umorismo assai distante da quello che fruiamo oggigiorno o che abbiamo conosciuto nell’immediato passato, e che eppure era il pane quotidiano dei lettori di tutto il mondo dalla fine dell’ottocento fino a quasi tutti gli anni sessanta, con poche eccezioni.
Centoventotto pagine ben documentate per riflettere intorno al concetto di “Humour” e ripercorre la storia dell’arte della risata in Italia e in altri paesi Europei, con particolare attenzione al periodo della prima metà del novecento, quando l’umorismo la faceva da padrone sulla satira, al contrario di oggi, e l’arte della vignetta si esprimeva in pittoriche sciabolate allegoriche senza alcun testo.
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TIMBRA IL TUO CARTELLINO, BRISTOW!

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Pubblicato il: Gennaio 27, 2011
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“Bristow, impiegato in bombetta, ilare contestatore integrato, irriverente giullare di una commedia scandita sul ritmo delle ore di ufficio”. 
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È Bristow una di quelle simpatiche canaglie che contestano il sistema attraverso un conformismo così spinto all’eccesso da sfociare nell’anarchia. Schiacciato dall’apparato produttivo, rinuncia a priori a distruggerne le colonne, rendendosi anzi partecipe della loro costruzione, ma utilizzando coscientemente sabbia al posto del cemento e sghignazzandosela ad ogni scricchiolio, camuffandosi con una maschera di solo apparente bonarietà.
Striscia fumettistica nata quasi per caso e apparsa regolarmente sui giornali inglesi a partire dai primi anni sessanta, frutto della diretta esperienza del suo autore Frank Dickens, testimonianza fortemente critica del lavoro impiegatizio e della vita aziendale di quel periodo.
Attraverso un tratto grafico semplice ma non semplicistico, uno dei migliori esempi di quella capacità tipica dell’umorismo britannico di demolire con profonda irriverenza l’ordine costituito, senza mai rinunciare alla compostezza che si conviene ad ogni perfetto gentiluomo.
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I FIGLI DEGLI UOMINI

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Pubblicato il: Gennaio 11, 2011
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“But what do you believe? I don’t just mean religion. What are you sure of?” 
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Già fui affascinato dal film tratto da questo libro, ma ancor di più dalla varietà di giudizi a commento della versione cartacea della vicenda dello storico Theo e della banda dei cinque Pesci, in un mondo in cui l’umanità era condannata all’estinzione dalla sterilità e, a favor di metafora, dalla propria incapacità di guardare al futuro. C’era chi lo trovava un capolavoro, chi una boiata pazzesca, chi profondo, chi assolutamente superficiale, chi lento narrativamente chi entusiasmante. Dove stava la [mia] verità? Per questo cominciai a leggere anche il romanzo della giallista P. D. James. Riuscendo alla fine a farmi un parere tutto mio. Che non vi dirò. Che le stelle mi siano da testimoni!
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LA VALIGIA DEL CANTANTE

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Pubblicato il: Novembre 30, 2010
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“Ho fatto scarpe per tutti, anche per te, e io vado ancora in giro scalzo…” (Bob Dylan) 
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Comprato pensando fosse una biografia di Francesco De Gregori, letto per metà imprecando perché in realtà non si trattava di una biografia di Francesco De Gregori, pian piano mi è anche un po’ piaciuto giusto perché non si trattava della solita biografia di Francesco De Gregori: una perfetta esperienza della filosofia zen dell’arte di apprezzare la realtà per come viene.
Attraverso il cannovaccio di un’esposizione cronologica delle uscite discografiche, viene costruita una tassonomia delle categorie mentali del cantautore, individuando una tematica all’interno di una canzone, citando parti del brano e, in modo del tutto dialogico e atemporale, accompagnando ad esso dichiarazioni o interviste, sue o di suoi collaboratori, accostamenti che a volte non si capisce bene funzionali a che cosa, forse perché troppo sofisticati per essere capiti dai più, forse perché intrinsecamente poco azzecati. Ciascun lettore decida da solo in base alla propria sensibilità: a Francesco De Gregori piacerebbe così.
Molto interessante tutta la narrazione della contestazione subita nei concerti di inizio carriera dalla fauna di invasati che negli anni ’70 avevano scambiato il materialismo dialettico per il “Vangelo secondo Lenin”.
Nota curiosa, come ogni libro su Francesco De Gregori che si rispetti, le prime cinquanta pagine parlano quasi esclusivamente di Venditti.
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JACK FRUSCIANTE È USCITO DAL GRUPPO

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Pubblicato il: Novembre 12, 2010
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Alla fine di questo libro non mi è rimasto cosa ho letto ma quello che provai leggendolo. 
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Alla fine di questo libro non mi è rimasto cosa ho letto ma quello che provai leggendolo. Come una lumaca messa sotto sale, mi purgò l’umore da certe paturnie del momento, contribuendo a rendermi la vita più digeribile. Nell’aria c’era di nuovo odore di primavera e la stessa primavera vedevo riflessa tra le pagine di questo libro, letto d’un fiato in una sola giornata, e che si rivelò una boccata d’ossigeno tanto potente da riuscire ad ossidarmi l’anima, donandomi quella lucidatura sarcastica che ancora oggi mi accompagna, fatto curioso per un libro che poi non è ne più ne meno che la narrazione sublimata della più classica storia d’amore, ai tempi dell’adolescenza, quando è epico persino starnutire. Sarei curioso di rileggerlo e confrontare l’impressione che ne potrei avere adesso ad anni di distanza. Ma anche no.
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BERNARDO BERTOLUCCI

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Pubblicato il: Settembre 12, 2010
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Quattro stellette solo a Bertolucci e alla stamperia che ha forgiato la carta di questo libro, prima che da leggere, bello innanzitutto da toccare. 
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Osservando il CD, rotondo come il buco di una ciambella, questa è la menta intorno. Non si tratta di un vero e proprio libro, ma di una articolata custodia per il supporto musicale al suo interno, una raccolta di motivi dalle colonne sonore dei film di Bertolucci. Sfogliando queste pagine, ingannando il tempo mentre il nostro stereo diffonde gli aromi delle note musicali dei brani in questione, possiamo leggere così una breve biografia del regista e scorrere una ricca antologia di manifesti cinematografici e foto di scena dei film di questo campione dell’arte delle immagini in movimento. Quattro stellette solo a Bertolucci e alla stamperia che ha forgiato la carta di questo libro, prima che da leggere, bello innanzitutto da toccare.
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BRIGATE ROSSE

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Pubblicato il: Agosto 17, 2010
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Ennesima dimostrazione di come il pensiero a base di ideologia stia alla mente come allo stomaco una cena a base di puntine da disegno. In una parola: un macello. 
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Libro interessante, non per qualche sua qualità intrinseca, ma in quanto utile strumento per capire la storia delle Brigate Rosse. Vicenda raccontata in prima persona da uno dei suoi protagonisti, Mario Moretti, dai primi passi all’interno dei movimenti operai di contestazione di fine anni ’60 fino alla dissoluzione della stessa organizzazione terroristica, avvenuta all’inizio degli anni ’80, per autocancrena ideologica ed efficace azione repressiva dello stato borghese, direbbero loro, dello stato democratico, diremmo noi.
Storia di un gruppo di persone che voleva essere l’avanguardia armata di una rivoluzione marxista-leninista di massa, in un’Italia in cui, a partire dai primi anni ’70, la rivoluzione invece la farà l’ombelico di Raffaella Carrà che balla il Tuca Tuca in televisione.
Ovvero l’ennesima dimostrazione di come il pensiero a base di ideologia stia alla mente come allo stomaco una cena a base di puntine da disegno. In una parola: un macello.
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IL GABBIANO JONATHAN LIVINGSTON

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Pubblicato il: Agosto 7, 2010
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Da far leggere assolutamente a tutti i ragazzi dai dieci ai quindici anni, per poi abbandonarlo e passare oltre, in accordo con la morale del libro. 
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In questo libro il senso di banalità e il senso di bellezza si fondono in un’amplesso così piacevole per il lettore da far invidia all’intimità di molti amanti. Ma anche no, purtroppo. Apologo in salsa quasi mistico-religiosa della virtù dell’osare di più nella vita, non fermarsi a guardare il dito ma volgere lo sguardo verso la luna, come già narrato anche da altri autori, con tutt’altra potenza espressiva. Racconto da far leggere assolutamente a tutti i ragazzi dai dieci ai quindici anni (male comunque non fa), per poi abbandonarlo e passare oltre, in accordo con la morale del libro.
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