“Ei vive, nel regno senz’ombra di chiasso (le teste di legno non fanno fracasso) ei bada a mangiare e lascia rubare…” (dedicato a re Umberto I, da “L’Asino”, rivista satirica di fine ‘800)
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Sono queste le cronache degli anni in cui, fatta l’Italia, si dovette passare, come sottolineerà Candeloro, dalla “poesia alla prosa” quando, terminata la fase epica del risorgimento, si dovette procedere a mettere in piedi tutto l’apparato burocratico-amministrativo del nuovo stato unitario.
Vegliati dall’alto dalla corona, garante dell’ordine, e dal succedersi dei vari governi, da quello paraculista alla Depretis, al parafascista alla Crispi, a quello parabancario alla Giolitti, come tanti mulinelli nel fiume della vita, riempivano le cronache quotidiane i continui scontri tra borghesi, latifondisti, contadini, proletari, monarchici, mazziniani, ex-garibaldini, massoni, cattolici, colonialisti, socialisti e anarchici.
A raccontarci queste vicende sono i fumetti del Chiappori, intervallati dal commento storico di Grimaldi, con un effetto complessivo da “corso di storia avanzata for dummies”, straniante ma anche piacevole, per chi come me di quel periodo storico non ne sapeva un beneamato cazzo, e ha trovato questo libro un utilissimo punto di partenza prima di passare a letture più impegnative!
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La terza faccia della medaglia!
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