“Quando il nazionalsocialismo avrà dominato abbastanza a lungo, non sarà più possibile immaginare un modo di vivere diverso dal nostro” Adolf Hitler, 11 Luglio 1941
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Partendo dalle fondamenta di un thriller tanto ben costruito tanto fastidiosamente appoggiato sul terreno di tutti gli stereotipi del genere, Harris eleva fino alle massime vette la sua visione ucronica di un’Europa che ha visto il trionfo della Germania nazista nella II guerra mondiale. Stupenda l’idea di lasciare per tutto il racconto immanente la presenza del Führer settantacinquenne, mai narrato direttamemente, eppure eternamente riflesso nelle faraoniche strutture architettoniche della Berlino progettata per lui da Speer. Nota a margine, il destino dell’Italia fascista in questo mondo parallelo non viene affrontato, se non indirettamente attraverso la citazione di un Unione Europea posta sotto l’egemonia della Germania del Terzo Reich.
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