Mi immaginavo a volte Giovanni Paolo II, tentato anche lui da Satana nel deserto, che non solo resisteva, ma lo rispediva all’inferno a calci nel culo.
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Stupende le vignette del vecchio Forattini, quando era ancora quel geniale disegnatore capace di spandere petali di rosa al cianuro nel panorama polemico italiano, prima di tramutarsi in un autore spocchioso, e poi in una delle tante inutili bagascie al servizio del potente di turno, in una discesa agli inferi tutta giocata sul contrasto tra meriti passati e inconsistenza artistica attuale. Si coglie pienamente in questo volume questo cambiamento, iniziato dopo la caduta nel muro di Berlino, quando il suo naturale anticomunismo, che lo rendeva così lucido e unico nel corso degli anni ottanta, caduta l’ideologia, o meglio separato lo scettro del potere da quella ideologia, si tramuta per lui in una zavorra creativa che ne segnerà per sempre il suo destino di satiro. Come un bel fiume che pian piano si disseca, una satira politica che si fa deserto di idee. E tutto questo in una raccolta di vignette che parlano di potere spirituale e non di potere temporale! Come se le due cose in Italia potessero essere distinte…
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