L’ALEPH

Categorie: Jorge Luis Borges
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Pubblicato il: Ottobre 19, 2010
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Fate questo in memoria di Aleph! 
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Vi dico dell’Aleph. È una raccolta di racconti. Mi ricordo mentre lo leggevo. Ero in sala, la lampada illuminava la stanza. Non che tirare la tenda non fosse stato sufficiente. Ma alla fine preferivo così. La tenda me l’aveva venduta tempo fa Rosalita Hallasi. Era la figlia di Ignazio Suarez che aveva combattuto nella battaglia di Potosi. Suo padre le regalò un libro sui filosofi Euclidei, che lei aveva regalato a suo cognato Alejandro, che lui aveva regalato a me e io avevo scambiato con Paloma in cambio dell’Aleph e del mio vecchio cappello da mandriano, che credevo perduto nella pampa argentina. Paloma lo recuperò lo stesso giorno che lo perdetti sfidando a duello Miguelito, che si credeva più furbo di me. Ma il destino non fu d’accordo. Diventai un ricercato, mi rifugiai in città. Non mi dispiaceva la città, ma mi dava una strana sensazione: quella del Minotauro nel palazzo di Minosse. Non bastava a consolarmi una bottiglia di Amontillado d’importazione e l’infinito delle stelle. Fu così che cominciai a leggere questo libro.
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